Recensioni | Pubblicato il 22 marzo 2015

The Districts
A flourish and a spoil
Genere: Indie-rock
Anno: 2015
Casa Discografica: Fat Possum Recordings
Servizio di: Max Sannella
Un disco che all’inizio può lasciare un apparente senso di indifferenza, ma dopo un giro o due prende interamente lo spazio vitale di un coccolone. Da qualche angolo retto della Pennsylvania arriva il quartetto dei The Districts, due ventenni e due diciannovenni che ci sanno fare, e A fluorish and a spoil è il proprio passaporto per traghettare – oltre oceano – un ottimo indie-rock fatto di ballate, chitarre ora energiche (“Peaches”), ora meditabonde (“Bold”), trucioli pop in “Suburban smell” e chiazze country in “6 Am”. Una decina di brani in totale che fanno buon sangue, quella dolenza scaltra tutta yankee che funziona a meraviglia in qualsiasi momento di ogni dove.
Con la voce “drunken” di Robbie Grote che si porta vicinissima alla timbrica di un Julian Casablancas, la tracklist scorre agevolmente, disegna linee e direttrici che vanno a lavorare un ascolto ben predisposto al genere, niente che possa scombussolare la pacifica struttura, ma una stesura melodico/elettrica che non conosce attimi di stanca, in perfetto equilibrio tra testa e cuore tralasciando – per il momento – le solite tiritere di pancia.
Idee lampanti, buona conoscenza del rockerama, arrangiamenti ben congegnati e coaching stimabile fanno di questa band un bella sorpresa da spiattellare e ancora (ri)spiattellare sulle fauci dello stereo, volendo anche a sfinimento, basterebbe anche solo puntare l’orecchio sul dondolamento sludge di “Heavy bags” o perdersi nell’immaginifica stretta di cuore donata da “Chlorine” per rendersi conto che questa fottutissima America ha ancora infinite soluzioni ed incastri di strepitoso rock da spargere sul mondo intero.
Voto: 7/10
Tracklist:
- 1 · 4th and roebling
- 2 · Peaches
- 3 · Chlorine
- 4 · Hounds
- 5 · Sing the song
- 6 · Suburban smell
- 7 · Bold
- 8 · Heavy begs
- 9 · Young blood
- 10 · 6 Am