Recensioni | Pubblicato il 23 maggio 2013

Big Dick
Big Dick
Genere: Punk-rock, Post-Hardcore
Anno: 2013
Casa Discografica: Dirt Cult Records
Servizio di: Nicola Orlandino
Con un nome così non ci si può aspettare di certo un disco intimista o comunque un suono privo di movimento. Ma non vi aspettate nemmeno musica demenziale. In realtà il nome riprende una canzone nota dei NoMeansNo che spiega benissimo lo stile e l’attitudine del gruppo.
Il gruppo proviene da Ottawa ed è formato da Dave Secretary (Batteria, Voce) e Johnny O (Basso, voce). L’omonimo Big Dick rappresenta il loro esordio discografico su Dirt Cult Records. Dai conterranei canadesi riprendono l’irruenza del punk (“School Yard Violence ” e “Medic“) e anche una certa sgangheratezza dei ritmi spesso deformati. Ma il loro suono si colora di venature hardcore (“Witchcraft”) ma anche di momenti che ripercorrono le strutture alt-rock (“Problems” e “Antisocial“, l’episodio più melodico dell’album).
L’iniziale “Wolves” ci porta subito nella forza travolgente e frastagliata della loro musica. Il tutto è ancora più evidente in “Coming Home” nella quale l’imprevidibilità ritmica fa da padrona. In “Colours” la prepotenza è così impetuosa che si sfocia nell’estasi rumoristica. E la stessa cosa avviene nell’abrasiva “Too Hot To Trot“. Tra i migliori brani dell’album c’è “Mayday” che meglio esprime il loro modo di comporre, con lo stile punk e hardcore che si fondono perfettamente.
Un duo che riesce a creare un suono sicuramente derivativo ma estremamente efficace: la potenza, le sfumature e la consistenza sonora. Caratteristiche non facili da trovare in un esordio, soprattutto nei generi nei quali si sono cimentati. Ottimi rappresentanti dell’arte del rumore e della sua veicolazione. Se continuassero su questa strada, avranno molto da dire.
Voto: 7,2/10
Tracklist:
- 1 · Wolves
- 2 · Witchcraft
- 3 · School Yard Violence
- 4 · Coming Home
- 5 · Problems
- 6 · Colours
- 7 · Medic
- 8 · Antisocial
- 9 · Mayday
- 10 · Too Hot To Trot