Recensioni | Pubblicato il 9 aprile 2015

Ruhe
Chamber Loops
Genere: Chamber-Ambient, Sperimentale
Anno: 2015
Casa Discografica: Dauw
Servizio di: Nicola Orlandino
Ruhe è il moniker del multistrumentista e sound-artist statunitense Bryan Ruhe che ha debuttato nel 2013 con Easing. Chamber Loops è il suo ultimo album che è uscito iil 27 Febbraio tramite l’etichetta belga Dauw. Master di Wil Bolton.
Il titolo è la dichiarazione d’intenti dell’album: creare delle suggestioni “classiche”, da camera attraverso l’utilizzo di tape loops. Si parte con l’atmosfera sognante e sfocata di “Glade”, la malinconia ruvida di “Stero“, il velo oscuro e consumato di “Vantomani“.
Si prosegue con la grazia crescente di “Rose“, il pezzo più visuale dell’intero lotto; “October” è un brano claudicante in quanto viene frammentato da silenzi rumorosi e infine “Coda” chiude il lavoro non tradendo la linea dell’intero disco con un suono volutamente non nitido e che “combatte” fra immersioni nostalgiche e linee armoniche.
Un esperimento di taglio e cucito perfettamente riuscito e che raggiunge l’obiettivo senza forzature: viene fuori l’abilità e la genuinità dell’intuizione del compositore statunitense. Talento da seguire attentamente.
Voto: 7/10
Tracklist:
- 1 · Glade
- 2 · Stero
- 3 · Vantomani
- 4 · Rose
- 5 · October
- 6 · Coda