Recensioni | Pubblicato il 28 maggio 2015

Colleen
Captain of none
Genere: Folktronika
Anno: 2015
Casa Discografica: Thrill Jockey Records
Servizio di: Max Sannella
Cosa ci fanno una viola da gamba del 700 e una bella ragazza francese che dell’impalpabile ne ha fatto una questione di pura alchimia “estetica”? Qualsiasi cosa che si possa intravedere con lo spirito e l’anima musicale dell’infinito attraverso l’immaginazione e la sublime qualità dell’esplorazione sonora, della sperimentazione a briglia sciolta.
L’artista francese Cècile Schott, in arte Colleen, cambia rotta dal pop afasico del precedente Postcards from Atlantis e si tuffa in un folk “fatato” che prende il nome di Captain of None, un folk tracciato da visioni, flussi, scrosci e silenzi, echi e respiri, otto tracks che “improvvisano planimetrie sonore” senza contorni né steccati, una libertà espressiva imprigionabile.
Malinconie, una Bjork ai primordi (“I’m kin”, “This hammer breaks”), melodie, delay come in “Eclipse”, loop eterei e giochi a sensazione epidermica (“Salina stars”, “Soul alphabet”) fanno gioco per un ascolto frugale e nel contempo complesso, territori dove l’artista Colleen si muove con l’amorevolezza di una argonauta dell’ultra contemporaneità simil Penguin Cafè Orchestra.
Consigliatissimo a chi non teme le non convenzionalità e gli immensi dilatati.
Voto: 7,5/10
Tracklist:
- 1 · Holding horses
- 2 · I'm kin
- 3 · This hammer breaks
- 4 · Salina stars
- 5 · Lighthouse
- 6 · Soul alphabet
- 7 · Eclipse
- 8 · Captain of none