Recensioni | Pubblicato il 14 maggio 2015

House of Wolves
Daughter of Sea
Genere: Folk
Anno: 2015
Casa Discografica: Dusk, Dais, Dawn
Servizio di: Nicola Orlandino
House of Wolves è il moniker del cantautore californiano Rey Villalobos che ha debuttato l’anno scorso con Fold in The Wind. Daughter of Sea è il suo nuovo album che uscirà in primavera via Dusk, Dais, Dawn. La produzione e il mixaggio sono a cura di Darragh Nolan (Asta Kalapa).
Una scrittura notevole e il modo con cui gestisce l’approccio minimalista al folk (l’essenzialità di “Take me to the Others“, il modo di “riempire e svuotare” il suono di “Martians“) sono le caratteristiche che esaltano questo disco. L’interpretazione vocale merita un discorso a parte perchè diventa parte integrante del suono: sussurrata, quasi “spezzata”, suggestiva.
“One” con la sua chitarra pizzicata rivela l’umore malinconico del disco. La chitarra è vibrante e tremolante nella title-track che fa percorrere un livido brivido durante tutta la durata del pezzo. Pianoforte e una batteria posata si incrociano nell’iniziale “Beautiful Things“; stesso discorso per “Love” ma con toni leggermenti più oscuri. Finale devastante con la splendida “Just Shy for Survival” con un pianoforte quasi dissonante , gli spazi “vuoti”, una performance commovente,un sottostrato rumoristico impercettibile e un testo disarmante: i’m sick of all the time and i’m tired all the time/and i wanted you to know your time has come/swallowed your past, doesn’t it hurt/followed your heart, was it all for fun/buried your soul, unfilled yourself [....].
La bellezza della semplicità è tutta in queste otto tracce: un percorso che prosegue quanto fatto di buono con il primo lavoro, amplificando l’essenzialità delle linee stilistiche ed elevando le liriche e l’interpretazione. Un fuoriclasse del songwriting contemporaneo.
Voto: 7,5/10
Tracklist:
- 1 · Beautiful Things
- 2 · Daughter of Sea
- 3 · One
- 4 · Martians
- 5 · Take me to the Others
- 6 · Love
- 7 · Rain
- 8 · Just Shy of Survival