Recensioni | Pubblicato il 4 giugno 2015

Eaves
What green feels like
Genere: Songwriting
Anno: 2015
Casa Discografica: Heavenly Recordings
Servizio di: Max Sannella
E’ stato notato circa un annetto fa dal producer Cameron Blackwood durante un suo open act in un tour di Mulvey e Selway (Radiohead) e da allora per Joseph Lyon – in arte Eaves – la strada sembra spianarsi con una delicatezza impressionante, chiunque lo vuole e lo cerca per assaggiare le sue melodie rarefatte, i suoi sogni melanconici che rimandano a vari riferimenti fra cui Nick Drake (“Timber”), Joni Mitchell Buckley in “Dove in your mouth” e ammansiscono qualsiasi forma di nevrosi, di fretta di tutto.
What green feels like è il suo esordio, il suo compito sonoro che diligentemente svolge in ballate e contrappunti vellutati da fare invidia ai più smaliziati; ha 23 anni e un passato di ascolti sonori multipli, ma poi quello che attecchisce nel suo animo e un folk-pop nebbioso e trasparente insieme, e in queste nove tracce viene fuori tutto il suo animo nobile dreamer, la sua tenerezza (quasi angelica) spalmata tra ballate e imbastiti di fingerpicking da paura (“Spin”).
Nove brani che combinano insieme una tenerezza nebbiosa (“Pylons”), qualche scatto elettrico come in “Purge” e l’aria di chi la musica la intende non solo come unità poetica, piuttosto uno specchio dell’anima dove riflettere sé stessi (“Creature carousel”), in poche parole un paradiso a portata di stereo e cuffiette.
Voto: 7/10
Tracklist:
- 1 · Pylons
- 2 · Dove in your mouth
- 3 · Spin
- 4 · As old as the grave
- 5 · Timber
- 6 · Hom-a-gum
- 7 · Alone in my mind
- 8 · Purge
- 9 · Creature carousel