Recensioni | Pubblicato il 18 marzo 2015

Eis Heauton
Driftmachine
Genere: Kosmiche, Dark-minimal-ambient
Anno: 2015
Casa Discografica: Umor Rex
Servizio di: Nicola Orlandino
L’anno scorso vi abbiamo presentato i Driftmachine, duo composto da Andreas Gerth (Tied & Tickled Trio) e Florian Zimmer (Saroos). Nocturnes è stato una delle migliori uscite del 2014. Il gruppo tedesco ritorna con un nuovo ep intitolato Eis Heauton (uscito a fine gennaio via Umor Rex) e di cui avevamo presentato un brano inserito nel nostro tributo a Twin Peaks.
Il titolo dell’album è un’espressione greca che significa “conversazione con se stessi”: la composizione di tre quarti dell’album parte proprio da questo presupposto. I due musicisti berlinesi hanno sviluppato un’idea che si basasse su un vero monologo del synth modulare: loro hanno semplicemente impostato i parametri e la musica si è autogenerata. Una forma di introspezione che si manifesta attraverso la macchina.
Muiscalmente parlando, ritroviamo tracce del debutto ma con una scelta più netta e canalizzata. Il suono tende al minimale (l’evidenza di “Das trunkene Schiff” e della title-track), viene eliminata quasi totalmente la parte rumoristica a favore degli spazi e della “soppressione” de movimenti dub (“Rungler Statik“); l’atmosfera resta oscura e si inserisce in maniera più netta la linea stilistica Kosmiche (soprattutto nel flusso distorto di “Sunlit Reverie“)
I Driftmachine confermano la consistenza del loro progetto che con questo ep, anche se composto in modalità “particolari”, ha preso una forma più netta. Ci si può aspettare un’ulteriore evoluzione su questa direzione intrapresa che la “macchina” è riuscita pefettamente ad esprimere.
Voto: 7,3/10
Tracklist:
- 1 · Rungler Statik
- 2 · *Das trunkene Schiff
- 3 · Sunlit Reverie
- 4 · Eis Heauton