Recensioni | Pubblicato il 9 aprile 2015

Sankt Otten
Engtanz Depression
Genere: Krautrock, Elettronica
Anno: 2015
Casa Discografica: Denovali Records
Servizio di: Nicola Orlandino
Nel 2013 vi abbiamo parlato di Messiah Machines, il settimo album dei Sankt Otten. Il duo tedesco, composto da Stephan Otten (batteria, programming, sintetizzatore, voce) e Oliver Klemm (chitarra, piano, sintetizzatore), è tornato con un nuovo lavoro che si intitola Engtanz Depression ed è uscito ufficialmente il 27 Febbraio via Denovali Records.
Questo nuovo album è una naturale prosecuzione degli ultimi lavori con un’esplorazione totale dell’elettronica con gli aspetti ambient e krautrock in primo piano. A proposito di quest’ultimo aspetto sono evidenti i dodici minuti di “Sing die Apokalypse” nei quali si può ammirare il particolare ruolo della batteria e le stratificazioni ritmiche cangianti soprattutto nella seconda parte del pezzo.
L’importanza delle percussioni è subito ribadita nella traccia d’apertura “Beten, tanzen, küssen” che pone l’attenzione sulla loro passione riguardante l’elettronica targata anni ottanta. Questa cresce d’intensità e sostanza nella successiva “Im Lichtorgelparadies“. Il meglio arriva alla fine (“Ich bau Dir ein Museum “) con un flusso dalla portata epica con la dilatazione iniziale e poi il movimento ritmico che miscela tutti gli elementi sinora descritti.
Il gruppo tedesco non porta sostanziali novità e si dimostra comunque un’eccellenza nel suo campo, sempre capace di riportarci a certe atmosfere ma senza operazioni nostalgiche. Ottava prova superata.
Voto: 7/10
Tracklist:
- 1 · Beten, tanzen, küssen
- 2 · Im Lichtorgelparadies
- 3 · Sing die Apokalypse
- 4 · Ich bau Dir ein Museum