Dietro allo pseudonimo Evenings si cela in realtà la figura di Nathan Broaddus, giovane produttore d’oltre oceano che appena tre anni fa aveva cominciato a diffondere su internet i suoi primi lavori, successivamente raccolti in North Dorm EP. A tre anni di sistanza, e dopo aver rilasciato anche il secondo EP, Lately, Evenings porta alla luce il suo primo vero album chiamato Yore, prodotto per la label di Los Angeles  Friends of Friends (Shlohmo, Salva, Young Adults).

 Se la musica di Nathan si potrebbe con sicurezza affidare alla sfera dell’ambient, sia da un punto di vista ritmico che di temi, basati costantemente sulla ripetizione di semplici schemi e sulla scelta di campionature molto azzeccate, d’altra parte alcuni brani sembrano prendere un respiro più ampio, introducendo variazioni sempre interessanti. Tra questi, l’ispiratissima Cheesapeake ed una Lo-velo che riporta alla mente alcuni tratti del Thrupence sentito proprio un anno fa, affiancate da Friend [Lover], già singolo di lancio, più scura e ragionata. Per la verità, quest’ultima a sua volta ricorda da vicino proprio le sonorità del Laid Out EP di Shlohmo uscito lo scorso Marzo (più che consigliato, fra l’altro).

 Yore è però un mosaico di panorami differenti, di scenografie per mille ambientazioni cinematografiche, volando dalla metropoli di Ager [Mind Reel] all’oceano di Softly We Go, ancora ai boschi di bambù di Favorite Maze. Diverse combinazioni sonore per altrettanti viaggi immaginari. Ciò che ne viene fuori, dunque, è un album piacevolissimo all’ascolto che, nonostante non porti mai veramente alla luce alcuna pietra preziosa, è capace di regalare mille, piccoli – ma eccellenti – passaggi in cui è possibile scorgere tutta la fantasia di Nathan Broaddus, o ,meglio, del suo alter ego Evenings.

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