Recensioni | Pubblicato il 22 ottobre 2013

FalcaMilioni&LeFigure
FalcaMilioni&LeFigure
Genere: Alt-Songwriting
Anno: 2013
Casa Discografica: Blu Cammello, Il Cane di Zorro
Servizio di: Nicola Orlandino
FalcaMilioni&Lefigure è un progetto che. per ‘storia’ e approccio alla composizione, sfugge subito a qualsiasi definizione. Mai come questa volta, la parola Arte trova una collocazione perfetta. Infatti il collettivo vede il fulcro nelle personalità della cantante e attrice Alessandra Falca e lo scrittore e attore Emiliano Dominici, tra i fondatori del progetto Milioni.
A loro si sono aggiunti Giorgio Ramacciotti (Le Gorille) alla chitarra elettrica, Gianni Niccolai (Lip Color Revolution, Stella Maris Music Conspiracy) al basso e Gabriele Bogi (Bad Love Experience) alla batteria. Un incastro di artisti che copre forme d’arte diverse e una presenza temporale differente.
Qualcuno ha creduto nelle potenzialità del progetto (Blu Cammello, Il Cane di Zorro) ed è così che è nato l’album di debutto. Il risultato è qualcosa di molto complesso ma profondamente strutturato che porta due vantaggi con se. Il primo è quello di una variabilità sonora che esalta le liriche e le figure che esse vogliono rappresentare (pensate alla combinazione di stili in “Le regole“). Il secondo, naturale conseguenza, è quella dell’efficacia comunicativa che riesce ad esprimersi in maniera ottimale. Ed è questa l’essenza del cantautorato: valorizzare la parola cercando forme espressive efficaci e che si adattino al meglio alla vocalità e viceversa, il racconto di storie “vivide” e che non appiattiscano i significati. In questo, il collettivo centra pienamente il punto.
L’inizio ruvido e deciso di “Livorno” esalta l’interpretazione di Alessandra Falca, dotata di un timbro vocale davvero notevole: graffiante al punto giusto e capace di disegnare archietture melodiche come dimostra nella toccante “Fammi morire“, in “Bovisa Blues” e sui ritmi folkloristici di “Miseria e Povertà“. Non mi piace fare paragoni, ma non posso fare a meno di dire che il suo impatto vocale sugli arrangiamenti mi ricorda la grandezza e la teatralità di Gabriella Ferri.
Tra i migliori brani dell’album c’è “L’escapista“: l’incrocio vocale nel ritornello che fa emergere la grazia melodica e che si incrocia con le strofe più ritmate e tenebrose a livello di umore. Un altro pezzo che merita una citazione particolare è “Mattinate“, una marcetta acustica con una maggiore focalizzazione sull’essenzialità dell’arrangiamento e la valorizzazione degli evocativi spazi vocali (di Emiliano Dominici) che riescono a reggere in solitaria spezzoni di brano.
Un esordio che unisce eleganza, concretezza, anche una raffinata leggerezza che eleva la scrittura e quindi il livello di profondità. La cosa che colpisce di più, come già ripetuto in precedenza, è la dinamicità della composizione e soprattutto l’approccio globale che non è metodico ma improntato a una libertà stilistica che si distacca con merito dalla linearità di un certo songwriting nostrano.
Voto: 7/10
Tracklist:
- 1 · Livorno
- 2 · L'escapista
- 3 · Fammi morire
- 4 · Le regole
- 5 · Mattinate
- 6 · La bella estate
- 7 · Avere trent'anni
- 8 · Bovisa Blues
- 9 · Hemingway
- 10 · Miseria e povertà lyrics