Gli australiani King Gizzard & The Lizard Wizar sanno maneggiare molto bene la materia alcaloide dello psycho-rock, tanto bene che a furia di repeat li si possono scambiare con una di quelle band “guida” anni 70,s tutte Lsd e strade cosmiche da percorrere. Il loro gioco sonoro al rialzo è a portata d’orecchio di tutti in questo  nuovo I’m your mind fuzz, una quarantina di minuti circa – suddivisi in dieci tracce – di lisergia al cubo, ritmi, ossessioni, deliri e diottrie sbicentrate che entrano immediatamente in circolo con la furia di una visione personalissima del rock, tra sperimentale e retaggi beatnik un disco da dieci & lode e colori galvanizzanti.

Registrato in presa diretta e a prezzo basso, il disco è un autentico step performativo in cui tutti i sapori sonori sanno di vintage, pieno di sfumature. bollori e soluzioni “scapestrate” degne della migliore eccentricità elettrica che si possa trovare in giro nell’odierno, niente che sia in riga, tutto che si muove, agita, spolmona tra distorsori a palla, pedaliere storte e vibrazioni ottimamente sgarrate.

Musica destrutturata? Suoni in preda a fumi avanguardistici? Certamente, una tracklist in fregola di stupende alterazioni che non conoscono cali di tensione, un mood totale  che la band varia a seconda dei propri stordimenti  come il beatnik shake che trema con un’armonica sbavata in “Cellophane” , la tribalità dilatata di “I’m not in your mind” la ballata bucolica  a giro di trottola “Am I in heaven” o nei vagheggiamenti drunken lyrics che graffiano “Her & I”,  un disco che va oltre l’underground e che vi lascerà accaldati, con la pressione alle stelle.

Dall’Australia una sana botta di vita “capovolta”!

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