Un “welcome” questo Instant Lovers dei Sunday Morning che si avvolge tra calori Seventies a stelle e strisce e quei pomeriggi uggiosi lungo le ore lente del Cesenate, quelle atmosfere melodico/tese che fanno tanto “I Love” impegnando emozioni e palpitazioni cardiache in un tour epidermico di straordinaria bellezza.

Si, America e Romagna in un rapporto poetico che regala sfumature, guizzi e vertici assoluti da riascoltare mille volte, dieci lievità elettriche distribuite in ballate e agitazioni che sono la summa artistica di una formazione che rimette insieme  forza & anima per dare ancora molto al mondo underground nostrano, per tornare a smuovere e smistare in giro  quell’alchimia sonora targata SM che mancava come l’aria da respirare.

L’indie-rock “ di Johnny”, lo sprint dolciastro di stampo Big Star in  “Instant lovers”, “41:73 Faith (Buffalo)” gli echi Beatlesiani di “Drifting”, le corde looner acustiche  di“Broken statues” e la delicatezza fielding che tremola leggiadra in “Ocean” si prendono la briga di anticipare la straordinarietà di questo “ritorno in musica” dei Sunday Morning, un’eccellenza in cui la piacevolezza dell’ascolto si mischia alla ricercatezza formale. In poche parole di quanto basta e avanza per confermarli lungo la verticale delle ottime e succulente “cose che fabbricano musica”.

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