La mente dei trentini Casa del Mirto ci prova da solo. Con lo pseudonimo Won, dopo quattro album con il gruppo, Marco Ricci debutta con l’album Isolution su Ample Play Records. E’ un disco che non sfigurerebbe nel catalogo Modern Love e trae ispirazione da molti artisti della casa discografica di Manchester. Ma senza cadere nella facile trappola del manierismo o dell’effetto carta copiativa.

Come lui stesso dischiara, nelle sette composizioni si incontrano un vortice di chaos ordinato messo in riga da logiche matematiche: il 3 e il 7 sono alla base della struttura dei pezzi. Questo incrocio affascinante e contrastante si sviluppa con architetture techno che si piegano alle contaminazioni che rendono il tessuto compositivo una massa in movimento e non fermo al genere di riferimento.

Ritmi serrati ma non sgangherati, che si muovono su spazi molto stretti che evocano ebbrezze e inquietudini notturne. Il tutto emerge immediatamente nel primo brano “Helsinki” che da anche il senso della simmetria ritmica dell’arrangiamento. La pressione si fa più consistente nella successiva “Isolution“, nella quale si ricerca l’ossessività e in alcuni momenti si cerca di aggirare la stessa con un restringimento martellante dei beat.

C’è anche una componente rumoristica che emerge e che si presenta in varie modalità: accennata ma efficace in “Idyll II“, sottoforma di minimalismi dai rettaggi industrial di “Idyll I” , il disorientante ambient-noise di “2,3,5,7,11” e la consistenza complessiva del suono che emerge nella finale “Kiln“.

Won sembra essere solo all’inizio del lavoro di esplorazione. Una spinta maggiore con lo stesso equilibrio potrebbe portare a risultati notevoli. Ma questo esordio risulta già un lavoro di sicuro interesse che premia lo sforzo di stare al passo con la scena contemporanea senza lasciar perdere il perseguimento di un’originalità relativa.

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