Recensioni | Pubblicato il 17 gennaio 2014

Preti Pedofili
L'age D'or
Genere: Noise-rock
Anno: 2013
Casa Discografica: Toten Schwan, Sinusite Records,
Spettro Records, Mai una Gioia Records
Servizio di: Nicola Orlandino
Vi avevamo già presentato i Preti pedofili, gruppo foggiano, in occasione dell’uscita dello split ep con i conterranei Nastenka. Eravamo convinti della loro bravura in occasione di quell’uscita e lo siamo una volta di più con il loro primo full-lenght L’Age d’or.
Come da comunicato stampa: il disco è composto da ”dieci tracce che si ispirano liberamente al concept del film di Bunuel e Dalì, scovando storie di degrado urbano e di magra solitudine nella società del Male, l’Occidente“. Un percorso di contenuti forte e crudo che si riflette anche nel modo di fare musica.
Ci troviamo di fronte al trionfo del rumore canalizzato nella miglior maniera possibile (“C’est femme l’autre nom de dieu“), con arrangiamenti potenti e irruenti (la crescita di “Vio-lento“) che caricano di significato ogni singola parola. Degna di nota la cura delle parti strumentali fra discontinuità (quella simmetrica di “Mavis“) e ruvidità che accompagnano l’intensa interpretazione vocale che spesso si rispecchia ed si caratterizza in efficaci spoken-word e retaggi (post)hardcore. Da questo punto di vista l’iniziale “Iride” e “Begotten” (soprattutto all’inizio) possono essere presi come esempio.
L’aspetto nel quale si fanno maggiormente apprezzare è la scelta di un percorso coerente con il concept dell’album: una trivellazione sonora continua, una tensione portata avanti con varie tecniche (pensate anche allo sottostrati jazzato, evidente in “Self Made Man” o alla contaminazione doom della splendida “Cancro” e “Primo Sangue”) ma senza cercare quasi mai di ammorbidire il tutto (tratto che si sarebbe rivelato inopportuno). Solo nel finale con “Hate” si scorge un tratto più levigato ma con lo stesso livello di lacerazione di pezzi musicalmente più potenti.
I Preti Pedofili si impongono come protagonisti della scena italiana con una perfetta conugazione fra scrittura ed elaborazione sonora supportata da una tecnica e un livello di spregiudicatezza notevole. Aspetti che li porteranno lontano.
Voto: 6,8/10
Tracklist:
- 1 · Iride
- 2 · Mavis
- 3 · Self Made Man
- 4 · Cancro
- 5 · Dies Irae
- 6 · C'est femme l'autre nom de dieu
- 7 · Vio-lento
- 8 · Begotten
- 9 · Primo Sangue
- 10 · Hate