Recensioni | Pubblicato il 7 settembre 2013

Benjamin Finger
Listen to my nerves hum
Genere: Neoclassical, Field Recording
Anno: 2013
Casa Discografica: Time Release Sound
Servizio di: Nicola Orlandino
Benjamin Finger è uno di quei personaggi che rappresentano l’arte nella sua totalità. C’è una continuità fra le varie aree e sconfina continuamente con risultati brillanti. Regista di professione, l’artista norvegese si è dedicato anche alla composizione nel 2010, anno in cui uscì il suo debutto Woods of Broccoli.
Questo 2013 vede il suo ritorno con il nuovo lavoro Listen to my nerves hum che esce per la Time Release Sound, una delle etichette a cui possiamo “applicare” la garanzia di qualità. Con tiratura limitata e un packaging originale, Benjamin Finger ci introduce in un doppio mondo: quello della mente e quello esterno. Come il titolo suggerisce, si tratta soprattutto di composizioni che cercano di fare un ritratto dell’istinto e delle emozioni, di quel ronzio che stimola il nostro comportamento.
Il pianoforte asseconda perfettamente questo processo e la classe del compositore viene fuori attraverso la cura degli spazi (le pause di “Consonance of fear“), uno stile essenziale e che riesce a dare peso ad ogni singola emozione con una particolare attenzione al lato malinconico. L’inizio con “Birthslides” è travagliato e si inseriscono naturali fattori ambientali sotto forma di rumorismi (anche nella finale “Ode to Blissa“); e pensate allo stato dinamico e di inquietudine di “Sevilla on tape” . Ma non mancano i momenti leggermente più fluidi (“Leaving Linjevegen“, la piccola progressione di “Elditions du scorpion“)
Poi c’è la parte esterna, la natura e il mondo che si integrano con il processo creativo della mente umana: pensate al cinguettio nel tetro incedere di “Boagtynia in mother“, i lamenti in “Road to Salema“, i fuochi di artificio in “Año Nuevo Acid Crackers” o la voce in sottofondo nella struggente “Das Paris Des Second Empire Benjamin“.
Un lavoro di peso quello di Benjamin Finger: il regista norvegese è riuscito nel suo intento di unire sfera emotiva e realtà; undici brani che, oltre a smarrire l’ascoltatore nel proprio mondo interiore e in quello dell’artista, riescono a far impattare quel mondo con la realtà. L’intangibile che incontra la materialità. Una delle migliori espressioni della totalità dell’arte.
Voto: 7/10
Tracklist:
- 1 · Birthslides
- 2 · Consonance of fear
- 3 · Boagtynia in mother
- 4 · Leaving Linjevegen
- 5 · Das Paris Des Second Empire Benjamin
- 6 · Road to Salema
- 7 · Año Nuevo Acid Crackers
- 8 · Elditions du scorpion
- 9 · Sevilla on tape
- 10 · Return to birthslides
- 11 · Ode to Blissa