Recensioni | Pubblicato il 14 marzo 2014

Origamibiro
Odham's Standard
Genere: Strumentale, Sperimentale
Anno: 2014
Casa Discografica: Denovali Records
Servizio di: Irene Cassarini
Parlando di musica considerabile ”di nicchia” Odham’s standard è un magnifico disco che mescola senza sosta melodie da colonna sonora e sinfonie di rumori e archi; a primo impatto infatti gli Origamibiro, tre ragazzi londinesi capitanati dal producer Tom Hill, sembrano figli di quello Steve Reich sperimentalista e ritmicamente ipnotico. Dunque ci immergiamo in riflessi di generi musicali diversi che si illuminano a vicenda e si mescolano in nuove tonalità.
Di molti dischi usciti nel 2014 questo rappresenta un lavoro unico nel suo genere: le influenze musicali sembrano innumerevoli, dalle melodie orientali ai suoni estremamente ricercati, tra una drone appena accennata ed elementi di stampo più classico.
L’ascoltatore è in una tensione costante durante l’ascolto, ed è certamente uno dei punti di forza di questo disco (se siete ascoltatori pazienti e attenti) perchè non si hanno aspettative, i brani possono stravolgersi e cambiare direzione da un secondo all’altro. Odham’s standard sembra un disco ”discorsivo”, denso di punteggiature e pause che rendono l’atmosfera intima e molto personale.
La dinamica e la varietà non mancano: ogni traccia sembra provenire da una concezione musicale diversa, a partire dalla prima, ”Ada Deane”, che è forse la più vicina a una drone di Heckeriana memoria (ricorda un po’ Virginal II o è solo una nostra impressione?). “Tinder”, il secondo brano, si avvicina molto a una ambient leggera che sembra lì lì per sbocciare come una primavera grazie all’arrivo degli strumenti ad arco.
Tra salite e discese decifrare dove sia il vero culmine del disco è impossibile: “Armistice Cenotaph”, uno dei più ritmici, scuote le acque e ci riporta su un sentiero sterrato che arriva fino a ”Rising William” e “Pulmonary Piano”. Dalla terra alla luna, arriva la calma finale dopo una tempesta attesa ma mai del tutto arrivata. E così si conclude il disco, con una sorta di rinascita lenta e dolcissima rappresentata dagli ultimi due brani, “Butterfly Jar e Feathered”.
Odham’s standard in fin dei conti è un disco da interiorizzare, un viaggio tra le stagioni senza sapere dove si sta andando.
Tracklist:
- 1 · Ada Deane
- 2 · Tinder
- 3 · Odham's Standard
- 4 · Direct Voice
- 5 · The Typophonium
- 6 · Armistice Cenotaph
- 7 · Raising William
- 8 · Pulmonary Piano
- 9 · Butterfly Jar
- 10 · Feathered