Recensioni | Pubblicato il 4 aprile 2013

Antarte
Olio su Tela
Genere: Post-rock, Ambient
Anno: 2013
Casa Discografica: Autoproduzione
Servizio di: Nicola Orlandino
Antarte è un interessante progetto con base ad Agrigento e che è frutto dell’unione artistica di Lillo Morreale (voce, chitarra), Paolo Vita (chitarra) e Gabriele Castelli (batteria). Olio su Tela è il loro album di debutto autoprodotto che vede il contributo di altri musicisti: Laura Ferlisi (backing vocals), Raffaele Pullara (mandolino, violino), Gerlando Callea (contrabbasso), Simone Pletto (fisarmonica) e Calogero Contino (tromba).
Hanno strutturato il loro progetto su un campo difficile ovvero il post-rock, il campo più minato per iniziare la carriera e farsi notare. Ma l’apertura stilistica con cui si sono approcciati alla composizione è stata ripagata da buoni risultati: infatti la loro musica è fatta di maschere che assumono alle volte le sembianze di un etereo ambient, altre volte quello di un rock più ruvido e insidioso sino ad una apprezzabile ricerca della complessità che unisce le due forme musicali. E’ un album quasi del tutto strumentale e sono pochi i brani che danno spazio alle parole, spesso essenziali ma che lasciano intravedere una buona capacità di scrittura.
E così si passa dalla leggiadria del primo brano “La notte della lucciole” e la melodia di “Controluce” al rumorismo decadente, la consistenza e gli sbalzi d’umore di “Cenere”. Il minimalismo della prima parte di “Oceano” e la successiva evoluzione dimostrano come il gruppo sappia dare flusso all’arrangiamento con subliminali sfilacciamenti della struttura o di interventi più invasivi come quello della tromba. “Settembre” è un brano che si può assimilare a questo, in quanto in modo diverso cerca di deviare la linearità della composizione.
“Diecimila Parsec” l’espressione della doppia anima della band con una prima parte malinconica ma quieta e una seconda parte più irruenta e consistente che verrà domata solo nel finale. “Camera Oscura”, invece, porta quell’inquietudine appena accennata nei brani già ascoltati e non a caso l’atmosfera è più rarefatta e il suono più tirato. Un mood che si ripropone anche nella glacialità di “Nord-ovest”.
La forza del disco sta nella capacità di essere melodico senza essere stucchevole, di essere tenebroso senza drammatizzazione; ma è soprattutto la dinamicità degli arrangiamenti e la ricerca di soluzioni elaborate e diversificate a rendere questo debutto molto promettente.
Voto: 6,8/10
Tracklist:
- 1 · La Notte dell lucciole
- 2 · Cenere
- 3 · Oceano
- 4 · Diecimila Parsec
- 5 · Camera oscura
- 6 · Settembre
- 7 · Nord-Ovest
- 8 · Controluce