Recensioni | Pubblicato il 29 aprile 2013

Paolo Spaccamonti, Stefano Pilia
Frammenti/ Stand Behind The Men Behind The Wire
Genere: Rock, Sperimentale
Anno: 2013
Casa Discografica: Brigadisco Records, Escape From Today
Servizio di: Nicola Orlandino
La continua ricerca di nuovi universi musicali, di nuove combinazioni sonore, di una sperimentazione che non sia fine a se stessa ma che abbia come obiettivo la massima libertà stilistica come massima espressione artistica. E’ questo che accomuna Paolo Spaccamonti e Stefano Pilia che uniscono le loro forze in uno split contenente i rispettivi lavori Frammenti e Stand Behind The Men Behind The Wire. L’artwork è di Rocco Lombardi.
Paolo Spaccamonti, chitarrista e compositore torinese, si era fatto notare nel 2009 con l’album di esordio Undici Pezzi Facili, a cui è seguita la collaborazione con i Mombu e alcuni lavori in ambito cinematografico. In Frammenti, coadiuvato da Dario Bruna (batteria) e Ramon Moro (tromba), porta la sua visione completa di approccio alla musica: dalle atmosfere ambientali e raffinate di “Non Lacrimare”, si passa alle disrtmie imperterrite di “Fuga” sino al tocco di classe ovvero l’efficace reinterpretazione di “Carapace” (Julia Kent): perfettamente simmetrica nelle sue progressioni e irregolarità.
Stefano Pilia è uno dei musicisti più importanti della scena contemporanea italiana che è riuscito anche a ritagliarsi uno spazio internazionale (collaborazioni con Z’ev, David Tibet e Zu e tanti altri): è fondatore dei 3/4HadBeenEliminated, membro dei Massimo Volume dal 2008 e degli In Zaire dal 2010. Come il suo collega di split riesce a muoversi con scioltezza fra vari linguaggi musicali che fanno emergere una tecnica sopraffina che si presta al talento compositivo. La chitarra acustica è protagonista in “Stand Behind The Men Behind The Wire” e “R. Tune“, nelle quali l’arpeggio è sublime e puntellato: una ricercata essenzialità di forte impatto.
Con la chitarra elettrica si cambia registro: permane un certo minimalismo, declinato su atmosfere più tese e cupe, in “The Machine in the Ghost” (che si poggia su strutture ambientali). Emergono trame rumoristiche timidamente nella dilatata “Too Much Fun” e in maniera più consistente nella robusta “Flux In A Box“.
Due percorsi convergenti che trovano il loro punto d’unione nella divergenza da schemi predefiniti, ma anche in una cura puntuale degli arrangiamenti sia dal punto di vista estetico che dell’intreccio. Musica per cui vale la pena spendere soldi.
Voto: 7/10
Tracklist:
- 1 · Non lacrimare (Paolo Spaccamonti)
- 2 · Fuga (Paolo Spaccamonti)
- 3 · Carapace (Paolo Spaccamonti)
- 4 · Stand Behind The Men Behind The Wire (Stefano Pilia)
- 5 · Flux In A Box (Stefano Pilia)
- 6 · The Machine In The Ghost (Stefano Pilia)
- 7 · Too Much Fun (Stefano Pilia)
- 8 · R. Tune (Stefano Pilia)