Recensioni | Pubblicato il 11 ottobre 2013

Plaything
Emmanuele Gattuso
Genere: Ambient, Noise
Anno: 2013
Casa Discografica: deepwhitesounds
Servizio di: Nicola Orlandino
Emmanuele Gattuso si colloca in quella esaltante scena “sperimentale” italiana che ci sta regalando molte soddisfazioni. Il musicista e compositore di Forlì è arrivato al suo terzo album Plaything, coadiuvato in tre brani da Raffaele Bassetti.
Siamo davanti a un lavoro ben costruito che riesce a far convivere, con una certa consistenza, umori contrastanti. Sembra prevalere l’aspetto rumoristico della composizione (la progressione abrasiva di “Bist du auch in meinem Traum?“) ma la parte acustica sopravvive bene e “insidia” la destrutturazione (“Plaything“). Strutture dark-ambient si fanno strada in “Ocean“, nel quale viene fatto un buon lavoro di smembramento del suono che però sembra parziale, quasi incompiuto. Al contrario, nella conclusiva “Wire Field” risulta decisamente più assorbito e non a caso è uno dei migliori brani dell’album.
C’è anche un tentativo di inserire le parole e quindi una parte vocale. Questo avviene in due brani. In “Loser” questo aspetto si inserisce benissimo, soprattutto per come col passare dei secondi il rumore sovrasti la voce. In “Your Sunday” c’è un maggiore equilibrio e c’è una predominanza dell’aspetto acustico.
Una buona prova frutto di un processo creativo molto elaborato: alcuni brani soffrono di un eccesso di idee all’interno delle composizioni, ma nel complesso il risultato è gradevole. Con un ordine maggiore (non necessariamente logico), si potrebbe ottenere un prodotto più convincente. La base è più che buona.
Voto: 6,5/10
Tracklist:
- 1 · Loser
- 2 · Bist du auch in meinem Traum?
- 3 · Ocean
- 4 · Plaything
- 5 · Your Sunday
- 6 · Wire Field