Focus - New Music | Pubblicato il 15 marzo 2015
[Pleasures of Unknown #6/2015]: Maggiore – Via di fuga
A cura di: Max Sannella
Estetica multi sfaccettata, malinconia elegante, luci/suoni intermittenti e pensieri in libertà per la stanza della vita: tutte queste definizioni per dire che Via di fuga – esordio del cantautore brindisino Maggiore (Vincenzo Maggiore) – è un viaggio sonoro pulito, in punta di piedi, pop e intimità cantautorale, quegli abbinamenti poetici che allargano l’ascolto e lo incalzano di atmosfere e mood trasparenti, radiofonici, caldamente raccomandabili.
Realizzato in modalità crowdfunding e pieno zeppo di ospiti musicisti pugliesi, il disco gira bene, rende all’ascolto una freschezza credibile, storie e sguardi dentro che fanno pensare, riflettere, immaginare trasognando cose che spesso passano inosservate, un pugno di minuti poetici che l’artista Maggiore regala ad una dimensione generale ampia e areata, brani, canzoni e – fondamentalmente - arte di penna che s’impadronisce del lettore stereo come una membrana di vita raccontata, fino a raggiungere una forma estetica sublime in pezzi come “Pezze a colori”, “Parte unica”, “Casa mia”.
Non manca lo scatto rock di “Un segno di protesta” e “Sotto le scarpe” e il diamante jazzy della title-track (con una tromba da grandi numeri), come non si esclude un “lungo dopo” per questo nuovo cantautore che senza fare tanto rumore, esplode all’altezza di un’ ottima novità.
Della serie: il buongiorno si vede dal mattino!