Recensioni | Pubblicato il 6 febbraio 2015

Vaio Aspis
Radica
Genere: NU-metal, Hard Core
Anno: 2014
Casa Discografica: Autoproduzione
Servizio di: Max Sannella
Se si hanno a disposizione una – diciamo – quarantina di minuti per provare a correre a perdifiato in un virtuale campo minato, siete sul “disco giusto”, non avete bisogno d’altro e di nessuno. A farvi fare quest’esperienza ci pensano i vicentini Vaio Aspis con Radica, secondo disco per una formazione altamente irritabile, una combine di Nu-metal, core, imperativi Rollinsiani/Verdenici (“Sono ancora qui”), metallurgie anni 90 (“Violenza di strada”, “Sotto ricatto”) e sangue in ebollizione che una volta unita ed innescata deflagra in un set di nove tracce al fulmicotone, un ascolto viscerale, stordente nella sua aggressiva maestà.
Sono in sei e fanno un diabolico “casino elettrico” che non concede pause o riprese di fiato, tracce sempre in crescendo che carburano e schizzano tutt’intorno un pathos tra il sofferto della rabbia dei bpm e la rivalsa verso una società piena di vuoto, uno tzunami di watt che ti lascia bruciato nell’anima e nello spirito.
L’album sposa un delirio surreale e vero insieme, tanto che ci si trova assorbiti in una spirale densissima che avvolge – con la gelida prestanza dei distorsori – una dolciastra “malevolenza” oscura intelligentemente infettata dalle convulsioni incontrollate di “Con il tempo il cane impara a sentire l’odore di rabbia”, dentro le vene doom Soundgardeniane che pulsano velenose in “Il paese degli uomini integri”, e alla fine quello che rimane del passaggio di questo disco è un aria viziata di cortocircuiti che – senza che te ne sei accorto – ti ha ustionato la pelle.
Voto: 6.5/10
Tracklist:
- 1 · Sono ancora qui
- 2 · Nuovo giorno
- 3 · Con il tempo il cane impara a sentire l'odore della rabbia
- 4 · Violenza di strada
- 5 · Il giorno muore all'alba
- 6 · Sotto ricatto
- 7 · L'eternità di un attimo
- 8 · Quel vuoto in te
- 9 · Il paese degli uomini integri