Recensioni | Pubblicato il 14 maggio 2015

William Elliott Whitmore
Radium death
Genere: Folk blues
Anno: 2015
Casa Discografica: Anti
Servizio di: Max Sannella
Passano le mode, i costumi e le prospettive, ma lui William Elliott Whitmore se ne frega di aggiornarsi in musica, lui è un puro e crudo di Lee County (Iowa) e il suo root-folk tenuto a mollo in un rock blues da sogno ne fa un personaggio unico, erede della grande tradizione statunitense e figlio degli assolati tramonti yankee immersi in whiskey e nicotina.
Radium Death è il nuovo disco, e di nuovo scorrono le visioni e gli spazi infiniti della provincia rurale, chitarra acustica, banjo, una voce rotta dal catarro e tutta quella vitalità “grezza” che da sempre fa sognare milioni di “ipnotizzati on the road” lungo le highways della libertà.
Dieci brani che tra ballate drunken (“Civilizzation”, “Trouble in your heart”, “A thousand deaths”), languidezze southern alla Lynard Skynyrd (“Ain’t gone yet”) e il fantasma di un Johnny Cash che girovaga arzillo in ““South lee county brew”) danno una specie di “orgasmo d’appartenenza” a tutti coloro che si sentono incalliti cowboys senza cavallo.
Si, disco per sognatori Doc!
Voto: 7,5/10
Tracklist:
- 1 · Healing to do
- 2 · Civilization
- 3 · Trouble in your heart
- 4 · A thousand deaths
- 5 · Go on home
- 6 · Don't strike me down
- 7 · Can't go back
- 8 · South lee county brew
- 9 · Have mercy
- 10 · Ain't gone yet