Recensioni | Pubblicato il 16 febbraio 2015

Rusty Blues Propellers
The brand new dawn
Genere: Rock
Anno: 2015
Casa Discografica: Seahorse Recordings
Servizio di: Max Sannella
Sono proprio un gran gruppo questi viareggini Rusty Blues Propellers, e “la domanda sorge spontanea”: quanti gruppi della scena nostrana possono vantare (oggi) – diciamo anche fanfaronare – un uso della musica talmente coesa e con un “tiro” cosi potente e preciso? Lasciatemelo dire, pochissimi e senza voler eccedere in prosaiche sdolcinate o in pomposi raffronti questo The brand new dawn è una vera minaccia tra le lande desertiche di un certo indie, dieci tracce che uniscono lampi e saette stoner, filamenti bluesy alla Jack White in “Hide yourself in a shell” e “Norah”, gli spiritelli distorti dei Zeppelin che ritroviamo nella title-track e “You’ll never pass my door” e anche le atmosfere in pieno stile Black Keys, celebrando così una potenza elettrica e armonica da fibrillazione.
Tutto – nella tracklist - suona sodo e senza pigrizia, un wall of sound che non supera mai le asfittiche leve dell’incomprensione rumorosa, bensì gongola e ridisegna le traiettorie – con la dovuta onestà - di un certo rock dei piani alti; chitarre fuzzate, ritmiche serrate e pogo assicurato sono la costante di un disco baldanzoso e canagliescamente “rock’n’roll” che convince sotto tutti i punti di vista. Non manca l’epilessia punk di “Really nice goodbye” e la ballatona da accendino acceso in “Pure” che fa da cerniera lampo al registrato, poi il tasto repeat prende il sopravvento, uno “stalking strutturato e godereccio” che non farà altro che tenere botta a questa massa di suoni e mood altamente incendiabili.
Insomma, poche storie, un discone!
Voto: 7/10
Tracklist:
- 1 · Everybody cheats on me
- 2 · The brand new dawn
- 3 · Piece of shit
- 4 · You'll never pass my door
- 5 · The story that should never be told
- 6 · Hide yourself in a shell
- 7 · Norah
- 8 · Really nice goodbye
- 9 · Your business
- 10 · Pure