Recensioni | Pubblicato il 15 dicembre 2014

Xu & Rooms Delayed
Seaweeds
Genere: Ambient-Drone, Neoclassical
Anno: 2014
Casa Discografica: Triple Moon Record
Servizio di: Nicola Orlandino
L’Italia, musicalmente parlando, può vantare l’eccellenza di una certa scena che per brevità chiameremo “elettroacustica”. Non sempre esaltata come si dovrebbe, sono moltissimi coloro che vengono prodotti da etichette straniere. E’ il caso dell’ultima produzione della Triple Moon Records.
Seaweeds è il risultato della collaborazione fra Nicola Fornasari (Xu) e Vincenzo Nazzaro (Rooms delayed) che hanno composto uno dei dischi più interessanti di questa annata. Le sei tracce rappresentano il cinematico dialogo fra due compositori: il risultato è un insieme di composizioni ambientali, con contaminazioni neoclassiche, che vengono indirizzate su atmosfere “incastrate” fra suggestione (forte il livello evocativo della solenne “Seaweed“) e tensione emotiva (la fluidità traballante della dissonanza della finale “A white Fringe“). ”Marsh Maze” è un meraviglioso chiaroscuro che rappresenta benissimo questa dualità.
L’umore grigio emerge nell’iniziale “The Shore” caratterizzata da un piano sommesso e costante che di deposita su una linea ruvida e continua. Il mood si inclina maggiormente nella curata tribolazione di “Tidal Flat”, fra i brani più intensi e interessanti dell’albun. ”Photic Zone” è uno dei momenti più coinvolgenti del disco con un minimalismo ricercato e vibrazioni perfettamente calibrate.
Un’autentica perla che va oltre alla suggestione e che scava in profondità l’emotività dell’ascoltatore che, da naufrago in quel mare rappresentato nell’artowork, rinsavisce, raccoglie le idee e arriva metaforicamente alla riva dell’ignoto. Il potere misterioso comunicativo della musica.
Voto: 7,5/10
Tracklist:
- 1 · The shore
- 2 · Marsh Maze
- 3 · Photic Zone
- 4 · Seaweed
- 5 · Tidal Flat
- 6 · A white fringe