Recensioni | Pubblicato il 15 luglio 2015

Hior Chronik
Taking the Veil
Genere: Neoclassical, Folk, Elettronica, Sperimentale
Anno: 2014
Casa Discografica: Kitchen Label
Servizio di: Nicola Orlandino
Hior Chronik è un compositore tedesco (di origini greche) che vi abbiamo presentato in più occasioni; uno dei più talentuosi per quanto riguarda la contaminazione fra elettronica e musica neoclassica. Il 24 Maggio è uscito il nuovo album Taking the Veil (via Kitchen. Label).
Aspettavamo da tanto il suo ritorno e le aspettative non sono state tradite. Chronik con questo nuovo lavoro ha alzato quell’asticella invisibile che ogni artista cerca di superare con ogni disco. Taking the Veil viene costruito su tre livelli. C’è la parte visiva: infatti l’album è accompagnato dalle foto di Amber Ortolano; il soggetto è rappresentato da donne imprigionati nei flussi dei loro pensieri e dell’immaginazione “oscura” (la linea malinconica di “Nest of Autumn” riesce perfettamente a inquadrare questo aspetto).
C’è la parte strumentale/architettonica che rappresenta un disco a se stante e che mette in evidenza tutta la classe compositiva, la maestria e il feeling con il pianoforte, i richiami orchestrali (“Small Wonders“, “Whan the Night Comes”), l’elettronica che è sempre calibrata e incastonata perfettamente (l’ambient teso ed evocativo di “Simple is Beautiful“), la ricerca sonora (il rework di “Twice“, le sovrapposizione di “We are all snowflakes“, il subliminale scioglimento di “Between Two Rooms“).
Il terzo livello è quello delle collaborazioni che rappresentano il tocco finale, la bellezza che si integra con altra bellezza, un’addizione non necessaria che diventa congiunzione indispensabile: Field Rotation, Sophie Hutchings, Yasushi Yoshida, Yoshinori Takezawa e le voci di Amber Ortolano e Fabiola Sanchez (straordinaria in “Can You Hear“) che impreziosiscono gli arrangiamenti con venature folk. Tra le collaborazioni che colpiscono maggiormente c’è quella con Luup in “Cold Winter Morning” con una solennità da brividi e “Quite Inside Your Chest” che unisce la gentilezza e la grazia sonora dell’artista tedesco e dell’altro talento Aaron Martin.
Hior Chronik ha realizzato probabilmente il migliore album dell’anno: capacità di visione, sviluppo narrativo, lavoro meticoloso su più livelli e un’incredibile talento tecnico associato un concentrato di avventure emotive.
Voto: 8,2/10
Tracklist:
- 1 · London Bridges (Featuring Amber Ortolano)
- 2 · Nest of Autumn (Featuring Sophie Hutchings)
- 3 · Twice (Featuring Amber Ortolano)
- 4 · Small Wonders (Featuring Yasushi Yoshida)
- 5 · Cold Winter Morning (Featuring Lüüp)
- 6 · Simple Is Beautiful (Featuring Field Rotation)
- 7 · Sailing Away (Featuring Amber Ortolano)
- 8 · We Are All Snowflakes (Featuring Yoshinori Takezawa)
- 9 · Oblivion (Featuring Field Rotation)
- 10 · Can You Hear (Featuring Familiar Trees)
- 11 · When the Night Comes (Featuring Daphne Farazi)
- 12 · Between Two Rooms (Featuring Seiji Takahashi)
- 13 · The Sense We Make (Halo)
- 14 · Quiet Inside Your Chest (Featuring Aaron Martin)
- 15 · The Ghost You Left Behind