Recensioni | Pubblicato il 14 marzo 2015

To Kill A King
To Kill A King
Genere: Indie Rock
Anno: 2015
Casa Discografica: Xtra Mile Recording
Servizio di: Max Sannella
Ralph Pelleymounter, leader indiscusso degli inglesi To Kill A King, è un perfetto spirito guida per la formazione, la sua è scioltezza artistica di buon livello, e se si era notato un carattere d’insieme leggermente rivolto dentro il precedente disco, qui col nuovo lavoro omonimo, le cose volgono ad una maggiore espansione, più luce istintiva e molta apertura per gli ascolti attenti, lo si sente benissimo lasciando scorrere tutte le tracks a mò di ventata rinfrescante.
Undici tratti sonori che colonizzano in breve termine l’impianto stereo, undici brani ottimamente strutturati, rock educatamente distorto, ballate armoniche, il profumo indie-brit di Foals, The National in “Grace at a party”, Grizzly Bear e la purificazione di un retrogusto - nel - cantato che ricorda molto l’anima in pena di un Buckley Jr., praticamente quel plus valore certificato di garanzia emozionale..
Lavoro corale, radiofonico, toccate alla Maccabees in “Compare scars” e “Love is not control”, un bel tuffo dalle parti dei Bombay Bicycle Club (ma con la pelle nera) in brani come “Friends”, “Good Times (A Rake’s Progress)”; ecco fatto un disco che convince, se poi si ha la pazienza di aspettare la finale “Today” - regno di atmosfere crooner e fumi anni 30/40 – la convinzione si rafforza.
Il quintetto ci sa fare, puntateci sopra. E molto!
Voto: 7/10
Tracklist:
- 1 · Compare scars
- 2 · Love is not control
- 3 · Oh my love
- 4 · Friends
- 5 · The chancer
- 6 · School yard rumours
- 7 · Good times (A rake's Progress)
- 8 · Musicians like Gamblers like drunks like me
- 9 · Grace at a party
- 10 · World of joy (A list of things to do)
- 11 · Tosay