Recensioni | Pubblicato il 4 maggio 2015

Marie Davidson
Un Autre Voyage
Genere: Electro, Sperimentale
Anno: 2015
Casa Discografica: Holodeck Records
Servizio di: Nicola Orlandino
Marie Davidson (Les Momies de Palerme, Hotel Monochrome, DKMD e Essaie Pas) è una musicista, poetessa e cantante canadese che vi abbiamo presentato l’anno scorso in occasione dell’uscita dell’album di debutto Perte d’identité. Il 14 aprile è uscito il secondo lavoro ufficiale via Holodeck Records. Si intitola Un Autre Voyage. Hanno contribuito al disco Jesse Osborne-Lanthier (Noir) e suo marito Pierre Guerineau.
Mentre il precedente album rappresentava una totale ricerca di se stessa, questa nuova prova rappresenta appunto “Un altro viaggio”: sei esperienze della cantautrice canadese trasformate in canzone, una sorta di resoconto della propria vita che rappresenta un’altra opera di (auto)psicoanalisi.
Dal punto di vista delle sonorità, questo lato (che potremmo anche definire filosofico nelle intenzioni) si scioglie nelle algide sonorità elettroniche che divergono leggermente dal precedente disco. Vengono meno le linee dark-ambient/rumoristiche (che riaffiorano negli abissi infernali disegnati da “Perséphone“) a favore di un’elettronica più spinta (“Excès de vitesse“, la robustezza misurata di “Insomnie“, retaggi techno-pop di “Balade aux USA“)e una ricerca tutta personale dei ritmi che esalta il suo soliloquio vocale. Riaffiorano i riferimenti eighties da colonna sonora nell’apertura con “Boulevard Taschereau” e nella tetra evoluzione di “Kidnap You in the Desert“.
Marie Davidson si conferma una grande artista che trasforma la propria interiorità in opere d’arte che uniscono la forza della parola con la “diversione” dell’elettronica che arricchisce l’estetica del messaggio, creando una forma personale di comunicazione.
Voto: 7/10
Tracklist:
- 1 · Boulevard Taschereau
- 2 · Excès de vitesse
- 3 · Kidnap You in the Desert
- 4 · Insomnie
- 5 · Balade aux USA
- 6 · Perséphone