Recensioni | Pubblicato il 11 settembre 2013

Rorcal
Vilàgvège
Genere: Black Metal, Drone
Anno: 2013
Casa Discografica: Lost Pilgrim Records
Servizio di: Nicola Orlandino
La fine del mondo in otto brani. E’ questo il concept che c’è dietro il nuovo lavoro dei Rorcal. Si tratta di un quartetto svizzero, proveniente da Ginevra. Il nuovo album si intitola Vilàgvège.
La bravura nella band sta nel saper miscelare varie trame stilistiche che favoriscono il racconto e lo sviluppo del tema. Un suono abrasivo (provate ad ascoltare “VI” e ne avrete la prova), imponente e dalla forza controllata distruttiva. Le strutture black metal e doom (“V“) formano la base del loro suono, ma sono le intersecazioni di stampo “dronico” che regolano il livello di ruvidità e di consistenza del sound.
L’inizio con “I” è da urto: atmosfera desolante, con il ritmo spezzato e il suono che cerca di emergere ma resta imprigionato. La potenza inizia ad emergere in “D” che eredita dal precedente brano lo strato nebbioso. Potrete notare come il tutto sia dosato nonostante lo sbalzo di “voltaggio”.
“II” mette invece in evidenza il trasporto del backgorund post-hardcore della band. Uno dei pezzi a pù alto livello di detonazione insieme al successivo “IV”, caratterizzato da una maggiore destrutturazione ritmica. Molto interessante è la progressione inversa di “VII” che nel finale rallenta e sfilaccia i ritmi.
Un album efficace e d’impatto: la band svizzera ha dimostrato come dare una svolta personalizzata ad un genere spesso scimmiottato o ridicolizzato. Il loro suono si fa portatore di una espansione graduale, consumata e vissuta. Da fine del mondo.
Voto: 6,5/10
Tracklist:
- 1 · I
- 2 · D
- 3 · II
- 4 · V
- 5 · IV
- 6 · VII
- 7 · VI
- 8 · VII