Recensioni | Pubblicato il 15 novembre 2015

Foals
What Went Down
Genere: indie rock
Anno: 2015
Casa Discografica: Warner Bros.
Servizio di: Luigi Zampi
L’ultima prova dei Foals dimostra che quando una band vuole evolvere ha bisogno di due ingredienti: una buona dose di energia e saper scrivere canzoni. I Foals hanno queste caratteristiche e What Went Down è la loro evoluzione musicale. Yannis Philippakis (cantante e chitarrista) e i suoi quattro soci da Oxford partirono nel 2008 alla conquista del mercato discografico anglosassone con una formula che mischiava techno e indie rock rappresentata da Antidotes. Buone critiche, ottimo successo. Era l’epoca del new rave e del punk funk e facilmente vennero inseriti in quel filone, insieme a Klaxons e altri. Ma era chiaro che avevano altro da dire oltre che far ballare e le prove successive hanno ampliato lo spettro sonoro della band (Holy Fire del 2013 fu prodotto nientemeno che da Alan Moulder), fino a sganciarsi da formule modaiole e sviluppare un suono che in What Went Down ondeggia con classe tra un indie a tinte hard e la delicatezza del pop alla Breton, vere pietre di paragone dei nostri, anche se i Foals hanno una espressività più ampia, più rock.
L’ascolto dell’album, uscito per la Warner nel giugno 2015, è gradevole e riserva sorprese. Come l’iniziale omonima canzone, un tirato hard rock che non concede respiro. E come la seguente “Mountain at my gates”, che inizia soft e melodica per trasformarsi in urlo disperato. Gli episodi soft sono i più riusciti perché in quei casi i Foals danno il meglio in termini di scrittura: “Birch Tree” con i suoi coretti e le tastiere delicate e “Albatross” ne sono splendidi esempi. Poi ci sono gli episodi in cui la band mette insieme ispirazione afro e melodia: brani come “Night Swimmers”, intarsiato di chitarre distorte e attitudine dancy, funzionano bene. A tratti il benevolo fantasma dei Klaxons spunta in gustosi episodi new rave come “Lonely Hunter”, il migliore.
L’album si tiene nella sua dualità, le canzoni sono belle e i Foals sono finalmente diventati grandi.
Voto: 7,5/10
Tracklist:
- 1 · What Went Down
- 2 · Mountain At My Gates
- 3 · Birch Tree
- 4 · Give It All
- 5 · Albatross
- 6 · Snake Oil
- 7 · Night Swimmers
- 8 · London Thunder
- 9 · Lonely Hunter
- 10 · A Knife In The Ocean