Recensioni | Pubblicato il 4 aprile 2015

Will Butler
Policy
Genere: Rock Ibrido
Anno: 2015
Casa Discografica: Merge Records
Servizio di: Max Sannella
Il “giovinciello” degli Arcade Fire, Will Butler, dall’alto dei suoi alambicchi polistrumentali crea continuamente magie, illusioni, manipolazioni e quant’altro possa “colorare ulteriormente” il rock in tutte le sue diramazioni. Infatti, Policy, il suo primo album in solitaria, è un ping pong estetico di musiche e generi che rimbalzano in una goduria d’ascolto tremenda, una congettura di personalità ed estro croniche assolutamente immuni alle sfighe di tanta musica che gravita intorno.
Otto tracce che fanno impazzire collocazioni e ordini di cose, tracce zeppe di cordialità, ritmo e voglia di scattare che Butler confeziona con parole “aggiornate” all’oggi come le fisime della società, di chi la abita e con l’humour di chi prende la vita dagli angoli e li mette al centro, una quantità di concetti messi in libertà, quasi uno sfogo artistico per dimostrare anche una “saggezza” multistrato come del resto lo è.
Chitarre pop di “Take my side” e ballate da accendino acceso in “Finish what I strated”, lo stompin’ shuffle 80s di “Something coming” e il garage al fiatone di “What I want” per approdare al gospel da musical “Witness”, per tributare ancora parole, un disco che non si fa mancare nulla, che accelera la vita a mille in una mezz’oretta di essa.
Cinque stelle ci stanno tutte!
Voto: 7/10
Tracklist:
- 1 · Take my side
- 2 · Anna
- 3 · Finish what I started
- 4 · Son of God
- 5 · Something's coming
- 6 · What I whant
- 7 · Sing to me
- 8 · Witness